Quando ti fai male seriamente e senti i dolori che non spariscono pensi di non poter più tornare a fare sport. Invece, quasi sempre, i problemi si risolveranno. E sarà allora che ti sentirai di nuovo bene.
Dopo 8 mesi sono tornato anche a gareggiare. È vero, i km che sto facendo in questo momento sono veramente pochi ma ho voluto lo stesso tornare ad indossare un pettorale.
E l’ho fatto in casa, in occasione della Mezza di Aosta. Ecco, per adesso 21 km sono ancora troppi, ma ho corso la distanza spuria di 11 km per testare le mie condizioni fisiche.
Nelle ultime due settimane ho già inserito, insieme al mio allenatore Rondelli ed il fisioterapista Lorenzo Visconti, alcune ripetute corte in modo da iniziare a spingere di nuovo il fisico al limite. Le sensazioni sono state più che ottime e quindi, domenica scorsa, ho voluto dare il massimo.
Insieme al mio amico Omar Bouamer (che in gara diventa il mio nemico principale) avevamo pianificato una partenza forte da poter stare davanti ai kenyani (che hanno corso la mezza) per i primi due km fino al bivio tra mezza e 11 km. E così abbiamo fatto.
Prima della partenza sono stato trattato come i top runner della mezza. Quindi ritrovo nel piazzale dello stadio Puchoz e spostamento sull’auto dell’organizzazione fino sotto al gonfiabile della partenza. È stato di nuovo emozionante.
Dopo la presentazione degli atleti élite e dopo aver individuato Omar sulla linea di partenza abbiamo iniziato la corsa. Come previsto ci siamo subito trovati al comando io ed Omar. Primo 1000 corso subito forte in 2.53. Abbiamo calato un po’ il ritmo ed i kenyani sono passati in testa già in corso Battaglione. E pure stavamo ancora girando sotto i 3′ al km. Questi atleti degli alti piani sono micidiali..
Al km 2 ci siamo divisi da loro e siamo rimasti in due. Quando Omar mollava un po’ passavo io e viceversa. All’entrata della Cogne Acciai Speciali ho aumentato io il ritmo. Visto che ci lavoro volevo farmela tutta in testa.
Al km 5 (da Garmin quindi prendete i tempi con le pinze) vedo un 15.12 ma non mi faccio intimorire e continuo a spingere. All’uscita dello stabilimento la strada risaliva verso il centro di Aosta. Nonostante la seconda metà fosse più dura non abbiamo mollato ma Omar si è messo davanti e mi ha preso un paio di metri (mi manca ancora forza dopo tutti questi mesi di stop). Allo scollinamento ho cercato di ricucire e ci sono riuscito. Sono stato con lui fino al km 8 ma poi la pendenza è di nuovo aumentata e lui si è allontanato. Al km 10 vedo un 30.42 (sempre da Garmin perché sulla distanza della 11 non avevamo i riferimenti certificati dei km). Il mio obiettivo di avere un tempo sui 10 km l’ho centrato alla grande con tutti i km sotto il passo dei 3’10″/km quindi mi sono goduto (con fatica) l’ultimo chilometro in mezzo al centro e non ho più pensato a tornare sotto ad Omar (anche perché non ci sarei riuscito in ogni caso) arrivando al traguardo sotto l’arco d’Augusto con 16 secondi di distacco.
Per l’occasione il mio allenatore Giorgio aveva portato alcuni atleti a correre la mezza e così, dopo la gara, sono venuti a mangiare la polenta di papà Ettore a casa nostra.
Ora, sempre con molta cautela, inizierò ad incrementare i chilometri con un giorno in più a settimana (quindi dai 3 allenamenti settimanali di Agosto, i 4 di settembre, inizieremo con 5 allenamenti) e magari correró di nuovo una 10 km a fine mese per testare nuovamente la gamba.
Ci vorrà ancora un bel po’ ma………sto già pensando a quale maratona correre in primavera.
Quindi la testa è tornata quella di prima, ma con molta esperienza in più per non ricadere in brutti infortuni. Poi non si può mai dire, se non si osa non si raggiungerà i propri obiettivi, ed osando i rischi ci saranno sempre. Meglio non pensarci per adesso e godiamoci questo rientro.