Il maratoneta d’acciaio si è spezzato

Mai come quest’anno mi sentivo così forte e convinto di giocarmi la qualifica per i Campionati Europei di Agosto ma la sfortuna, per l’ennesima volta, mi è venuta a trovare. Ormai ci conosciamo troppo bene.

Questa amicizia iniziò anni fa, quando facevo sci di fondo e volevo partecipare ai mondiali junior. Il primo anno di categoria non avevo ambizioni. Ad inizio stagione mi venne l’influenza alla prima gara e persi punti importanti. Fui il primo escluso al momento delle convocazioni.
L’anno dopo partii subito convinto ed i risultati arrivarono. Subito a ridosso dei migliori. Medaglia di Bronzo ai campionati italiani nella 10 km a tecnica classica. Per la convocazione ai mondiali eravamo tutti molto vicini e bisognava giocarsi il posto in una gara sola, in Val Formazza. Il giorno della partenza una bella sorpresa: la solita influenza. Mi ricordo ancora, attaccato alla finestra di casa con gli occhi gonfi a veder passare il pulmino del comitato valdostano davanti casa, ma senza salirci.
I mondiali passarono e la gara dopo dimostrai che quel posto poteva essere mio: seconda medaglia di Bronzo ai campionati italiani di double pursuit (7.5 km tecnica classica, pit stop e cambio sci, 7.5 km a tecnica libera) lottando fino alla fine con Dietmar Noekler che tutti conoscono per l’accoppiata vincente col grande Chicco Pellegrino nelle Team Sprint.
“Ci saranno altre possibilità”
“Entriamo in un centro sportivo e poi facciamo vedere che siamo duri a morire”.. mi dissi.
Un’estate passata in caserma ad allenarmi con gli atleti del centro sportivo Esercito. Mi diedero la possibilità di allenarmi con loro fino al momento del concorso, in programma ad ottobre a Roma..
Prime gare in difficoltà per il carico fatto in estate..
“Mi sbloccherò” pensai..
Invece, in un giorno nevoso di dicembre, il telefono squillò. Era l’allenatore dell’esercito. Subito pensai dovesse dirmi qualcosa per la gara che c’era nel weekend. Invece un’altra legnata.
“Mi dispiace molto ma dei due posti disponibili…tu non ci sei”..
Mi cadde il mondo addosso e scoppiai a piangere.
Perché di nuovo?…
Perché ancora una volta?
Lo sport era sempre stato la cosa a cui tenevo di più ma ho sempre cercato di dare il massimo in ogni cosa facessi. Scelsi la scuola in base al tempo necessario per allenarmi, ma cercavo di impegnarmi anche nello studio.
Ci misi tanto a riprendermi.
Cercai un lavoro ed iniziai a correre nel tempo a disposizione. Iniziai come disegnatore da un architetto e iniziai ad essere seguito nella corsa da Giorgio Rondelli. Diventava dura conciliare entrambi ma non avevo grandi aspettative. Preparavo 800/1500 quindi mi bastavano pochi km. Poi, però, decisi di entrare in fabbrica a fare i turni per correre con tranquillità dopo il lavoro. Non mi resi conto della stanchezza che ti provocano i turni in un reparto a caldo di un’acciaieria.
Continuai lo stesso ed i miglioramenti arrivarono piano piano.
Il giorno che Rondelli mi disse “proviamo la maratona” ebbi un po’ di timore e tentennai fino al 2014, dove decisi di prepararla. Un buon esordio in 2h20’03” a Milano con dolori allo stomaco che mi fecero perdere 1/2 minuti nel finale. Quell’anno si corsero gli Europei a Zurigo e mi scattó la molla. Dissi “voglio partecipare ai prossimi Europei del 2018″. Migliorai sempre di più fino al 2h15’32” del 2016. Nel 2017 ero pronto per un gran tempo a Berlino ma tutto iniziò a girare storto. Stanchezza, pioggia, partenza troppo forte e gara in solitaria non mi hanno permesso di correre in 2h14. Lo valevo, ma sono i tempi che parlano, non le parole.
Non tutto era perso però. Un comunicato della federazione disse che c’era tempo fino all’8 aprile per farne un’altra. Decisi di chiedere all’azienda nella quale lavoro, la Cogne Acciai Speciali, tre mesi di aspettativa non retribuita e vedere fin dove il riposo e l’allenamento mi avrebbero portato. Dal primo gennaio iniziai a riprendermi e migliorare sempre di più.
Tempo ne avevo così andai in raduno con i ragazzi della corsa in montagna ad allenarmi in Puglia. Poi passai a Napoli per gareggiare..
Già, a Napoli.
Vedi Napoli e poi…prima Corri e poi Mori..
Tre giorni dopo il rientro, Durante un allenamento, mi venne una fitta alla sacro iliaca.
“Non è niente, solo affaticamento” mi dissi.
Due giorni dopo, in un gran bel allenamento di gruppo a Milano (un lavoro di 4×5000 tra 15.36 e 15.45 con recupero di 1km a 3.50 corso completamente in pista), chiusi con un dolore tremendo.
Non ragionai più ed iniziai a sbattere la testa da una parte all’altra. Il dottor Marco Patacchini, il quale mi segue da un’anno, non era in Italia. Così, grazie a Catherine Bertone, feci la risonanza magnetica nel giro di mezza giornata. Tre giorni dopo, Giorgio Rondelli mi fece vedere dal dottor Combi a Milano. Gli bastò guardare la risonanza per capire che non era una bella situazione.
“C’è una grossa infiammazione alla sacro iliaca con microfrattura da stress. O ti fermi per più di un mese o inizi con magnetoterapia e spera di non romperti di più. Vedete voi”.
Mi trovai in macchina, al semaforo, con gli occhi di nuovo lucidi a pensare a questa ennesima sfiga, a tutto quello che lo sport mi ha tolto ed alle mille delusioni prese.
Perché?
Perché ogni volta che arrivo a tanto così?
Perché ho sempre rinunciato a tutto per lo sport e lo sport mi ha sempre girato le spalle?
Perché?
Forse ho sbagliato io a fare tutti questi sacrifici per niente.
Io, comunque, provai a continuare. Tre settimane di bici e nuoto abbinate alla cura mi calmarono il dolore. Ripresi gli allenamenti ma avevo ancora fastidio, così alternai un giorno di corsa ad uno di bici. La situazione sembrava migliorare ma dalla seconda risonanza di controllo mi dissero:
“Microfrattura all’ala sacrale, devi fermarti completamente da ogni sport”
L’ultima legnata è servita..
Nello sport non ho mai avuto fortuna..
Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato in questo periodo.
A fine maggio dovrei poter riprendere gradualmente con gli allenamenti.
Il maratoneta d’acciaio tornerà più forte di prima.
Ah certo che tornerò…

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Informazioni su René Cunéaz

Nato ad Aosta il 14/02/1988 ho iniziato a praticare lo sport con lo sci di fondo all'età di 4 anni. A 14 sono entrato nel comitato regionale ASIVA cercando di svolgere al meglio studio e sport. A 18 anni ho conquistato 2 medaglie di Bronzo ai campionati Italiani Junior nella 10 km a Tecnica Classica e nella Double Pursuit 7.5 km a Tecnica Classica + 7.5 km a Tecnica Libera alle spalle di Dietmar Noeckler e Fabrizio Clementi e davanti a Mattia Pellegrin i quali hanno poi esordito in coppa del mondo. In me nessuno ha creduto e non sono stato preso in considerazione da un centro sportivo. Ho chiuso la mia carriera da fondista col terzo posto alla gran fondo Marcia Gran Paradiso di 45 km a Cogne e ho conseguito il diploma da maestro di sci nordico. Da quel giorno mi sono dedicato, lavorando, all'atletica leggera. I risultati sono migliorati ogni anno su distanze sempre più lunghe fino all'esordio in maratona nel 2014. Questo blog nasce per tenere informati tutti gli amici e appassionati dei miei risultati sportivi. Primati personali: _ 800 - 1'59''32 - Torino 2009 _ 1500 - 3'53''72 - Milano 2012 _ Miglio - 4'29"66 - Aosta 2015 _ 2000 - 5'33''68 - Milano 2013 _ 3000 - 8'16''76 - Milano 2020 _ 3000 siepi - 9'31''07 - Torino 2013 _ 5000 - 14'14''87 - Losanna 2020 _ 10000 - 29'48''94 - Milano 2021 _ 10 km Strada - 29'50" - Canelli 2019 _ Maratonina - 64'55'' - Trino 2020 _ Maratona - 2h12'48'' - Siviglia 2022

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6 commenti su “Il maratoneta d’acciaio si è spezzato

  1. Nicole il said:

    Caro René, a livello di sfiga siamo in pareggio…o forse ti batto! Ma io non mi arrendo e non lo fare nemmeno tu!!!

  2. Stefano P il said:

    Siamo in tanti dispiaciuti x ciò che ti è accaduto, e a fare il tifo per una ripresa di quelle a cui ci hai abituati. Purtroppo l’occasione sfumata era molto prestigiosa, ma di maratone importanti ce ne sono diverse ogni anno. Ti auguro che il 2019 o perché no anche fine 2018 sappia regalarti un pb da altissima classifica. Magari New York anche se la volevi riservare x fine carriera e quella data è ancora lontanissima. Comunque sia un grosso in bocca al lupo e complimenti per l’abnegazione, la serietà e i risultati da professionista.

    • René Cunéaz il said:

      Per il 2018 sarò costretto a rinunciare alla maratona. Ma spero che il 2019 porti qualcosa di buono. Grazie per il sostegno.

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