Un lungo inizio di stagione

Il periodo dedicato alla velocità è quasi finito. Da adesso inizieremo a macinare un po’ più di chilometri in vista degli appuntamenti autunnali.
Dopo il problema al muscolo sartorio, che mi aveva fatto rinunciare alla maratona di Rotterdam, avevo ripreso ad allenarmi discretamente bene.
Ad Aprile ho corso la prima gara stagionale al meeting organizzato dal mio allenatore Giorgio Rondelli al campo XXV aprile di Milano. Un 10.000 che ho voluto correre senza forzare troppo perché è una distanza sulla quale ho collezionato più ritiri in assoluto.

Si sono subito formati tre gruppi: il primo per una proiezione da 28.30, il secondo con passaggio a metà in 14.50 ed il terzo un pochino più lento. Avendo, in pista, un personale scandaloso di 31.01, e rientrando in gara dopo parecchi mesi, ho deciso di aggregarmi a quest’ultimo gruppo. Cambi regolari con il vecchio compagno di squadra Mohamed Morchid e l’amico della Val Brembana Nicola Bonzi ci hanno portato ad un passaggio di 15.16 a metà gara.

Da quel punto io ho iniziato ad incrementare il ritmo. Quando i due kenyani ci hanno passato ho provato ad allungare provando a sfruttare il loro passo, e stessa cosa al doppiaggio da parte di Italo Quazzola. Cambi di ritmo che con la chiusura in 2.56 l’ultimo 1000 mi hanno portato a correre il primo negative split della mia carriera. Tempo finale di 30.18 che mi ha dato molta fiducia.
Da quella manifestazione è iniziato il susseguirsi di gare.
La domenica successiva ho partecipato alla TuttaDritta di Torino. Gara che da Piazza San Carlo porta fino alla reggia di Stupinigi e che nel 2017 mi regalò il primo sub 30 minuti su strada.
Le gambe, quel giorno, non giravano al meglio e la scarsa partecipazione sui miei ritmi mi ha costretto a correre 10 km in solitaria.
Sono arrivato molto affaticato in 30.33 al traguardo per un quinto posto assoluto e terzo italiano dietro a Quazzola e Francesco Carrera, entrambi della società Casone Noceto.

I lavori in pista, però, stavano andando bene quindi per i CDS volevo correre vicino al personale.
Sette giorni dopo, al bel campo di Chiari, ho indossato nuovamente, dopo due anni, le mie chiodate Adidas Avanti bianche. Partenza subito brillante tirando il gruppone. Passaggio al primo km in 2.52 per lanciare la gara. Al terzo giro ho provato ad accodarmi ma nessuno mi lasciava inserire alla corda così ho perso un po’ di tempo. Al secondo km il cronometro segnava 5.45 ed ho iniziato a perdere un po’ di terreno dai ragazzi davanti. Al terzo km (8.41) ho iniziato a recuperare e rientrare sul gruppetto che aveva rallentato. L’ultimo km, ma soprattutto l’ultimo giro, è stato entusiasmante. Siamo arrivati sul traguardo in cinque in un secondo. Tempo finale di 14.34 a quattro secondi dal personale che mi ha dato la motivazione per provare a qualificarmi per i campionati italiani.

Motivazione che si è spenta nelle due gare successive.
Il 19 maggio, alla manifestazione PolimiRun organizzata da Adidas, ho corso veramente piano. Riuscivo a correre bene ma senza andare forte. Tempo finale 31.08 molto deludente.
Credevo, però, di potermi rifare due settimane dopo alla seconda fase dei CDS a Nembro.
Quella pista mi ha sempre portato bene ma questa volta non è stato così.
Giornata calda ed afosa abbinata ad un paio di giorni di mal di testa non mi hanno aiutato ad ottenere un tempo decente. Dopo un discreto passaggio a metà gara (con una proiezione da meno di 14.40) mi sono spento piano piano ed ho chiuso la fatica in un pessimo 15.03.

Ho provato a capire cosa potesse portare ad un calo nella seconda parte di gara e mi sono accorto che le scarpe chiodate, se non sono al 110%, mi penalizzano moltissimo.
Così, al 3000 del meeting Athletic Elite organizzato al XXV aprile sabato 22 giugno, ho voluto correre senza.
La gara non era delle più tirante in quanto eravamo in 10 alla partenza e non c’era nessuno, oltre a noi atleti di Giorgio Rondelli, che potesse lanciare la gara. Quindi ci siamo organizzati tra di noi per tirare 500 metri a testa. Inizialmente si è impegnato Marco Losio, poi è stato un continuo cambio tra me e Luca Leone. All’inizio dell’ultimo km ho provato ad aumentare il passo e sono riuscito a vincere con un buon tempo di 8.25.
Così ho voluto partecipare al Meeting internazionale di Nembro in programma venerdì 28 giugno.
Questo 3000 mi ha sempre regalato grandi soddisfazioni con le mie due migliori prestazioni (8.19 nel 2012 e 8.22 nel 2013) ma dopo sei anni non sapevo se sarei riuscito a rientrare tra i partecipanti visto il minimo richiesto di 8.20.
Il giorno prima, invece, mi è stato comunicato l’inserimento nella start list.
Visto il livello e la voglia di correre sotto il mio personale ho deciso di correre nuovamente con le chiodate.
Pessima idea.
La gara è stata impostata male. Primo giro in coda molto lento e poi cambio di ritmo secco che, per un maratoneta come me, si fa sentire. Il passaggio al 1500 è stato molto buono in 4.07 ma nella seconda metà è successo quello che temevo. Mi sono appesantito e le chiodate hanno fatto il resto.

Tempo finale di 8.23 che vuol dire comunque terza prestazione personale.
La cosa simpatica che tra i 25 partecipanti ero il più vecchio in gara con i miei 31 anni.
Il che significa soltanto una cosa, torniamo alla vecchia e simpatica maratona.
Ma prima di iniziare la preparazione, avevo ancora quella voglia di tentare il minimo per i campionati italiani. Così Giorgio, ai campionati regionali di domenica 14 luglio, mi ha messo a disposizione i compagni di squadra Luca Leone ed Edoardo Melloni per portarmi fino al terzo km. Devo dire che ero abbastanza teso. Alla partenza non ho alzato la testa sugli avversari. L’unico avversario di quel giorno era il cronometro.
Allo sparo subito Luca ed Edo al comando si sono alternati ogni 500 metri in modo impeccabile portandomi al 3000 in 8.42. Gli ultimi 5 giri li ho sofferti molto. Infatti il quarto km ho rallentato un po’, insieme a due atleti che avevano sfruttato il lepraggio, passando in 11.40 per poi fare gli ultimi due giri a tutta.
La volata finale l’ho persa ed il cronometro segnava 14.33.

Pensavo di aver fallito invece l’atleta che mi ha preceduto aveva già il minimo A per gli assoluti e, come da regolamento, il primo al traguardo dei campionati regionali non in possesso del minimo A può rientrare col minimo B (14.50).
Qualificazione agguantata coi denti e prima volta agli assoluti in pista. Sarà molto dura ma darò il massimo come sempre e cercherò di godermi l’ultima gara in pista di questo 2019.
Vi racconterò tra due settimane le sensazioni ed emozioni di questo 5000 a Bressanone.
Buone corse a tutti.

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Informazioni su René Cunéaz

Nato ad Aosta il 14/02/1988 ho iniziato a praticare lo sport con lo sci di fondo all'età di 4 anni. A 14 sono entrato nel comitato regionale ASIVA cercando di svolgere al meglio studio e sport. A 18 anni ho conquistato 2 medaglie di Bronzo ai campionati Italiani Junior nella 10 km a Tecnica Classica e nella Double Pursuit 7.5 km a Tecnica Classica + 7.5 km a Tecnica Libera alle spalle di Dietmar Noeckler e Fabrizio Clementi e davanti a Mattia Pellegrin i quali hanno poi esordito in coppa del mondo. In me nessuno ha creduto e non sono stato preso in considerazione da un centro sportivo. Ho chiuso la mia carriera da fondista col terzo posto alla gran fondo Marcia Gran Paradiso di 45 km a Cogne e ho conseguito il diploma da maestro di sci nordico. Da quel giorno mi sono dedicato, lavorando, all'atletica leggera. I risultati sono migliorati ogni anno su distanze sempre più lunghe fino all'esordio in maratona nel 2014. Questo blog nasce per tenere informati tutti gli amici e appassionati dei miei risultati sportivi. Primati personali: _ 800 - 1'59''32 - Torino 2009 _ 1500 - 3'53''72 - Milano 2012 _ Miglio - 4'29"66 - Aosta 2015 _ 2000 - 5'33''68 - Milano 2013 _ 3000 - 8'16''76 - Milano 2020 _ 3000 siepi - 9'31''07 - Torino 2013 _ 5000 - 14'14''87 - Losanna 2020 _ 10000 - 29'48''94 - Milano 2021 _ 10 km Strada - 29'50" - Canelli 2019 _ Maratonina - 64'55'' - Trino 2020 _ Maratona - 2h12'48'' - Siviglia 2022

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