La manifestazione di Cogne è una di quelle gare dove i partecipanti sono sempre molto numerosi proprio per la bellezza sia del panorama che offrono le vallate ai piedi del maestoso Grand Paradis sia del tracciato molto corribile, adatto anche a chi corre maggiormente competizioni più pianeggianti. In questo periodo ho corso abbastanza in salita modificando sovente il programma di Rondelli e facendola al posto del solito potenziamento muscolare. Prima la gara di Cortina da 8 km su salita continua, poi in allenamento con i 5 km dai bagni di Gressan fino alla Villa, oppure da Pila al Cuis 1 il giorno della messa degli alpini. Cosi ho voluto cambiare un giorno di ripetute in piano con questa gara. Si respirava già aria di grande partecipazione per il fatto che era stato programmato un maxi schermo in piazza per vedere la nostra super Catherine Bertone correre la maratona olimpica a Rio de Janeiro in Brasile. E così è stato…
Domenica mattina al gazebo iscrizioni c’erano tutti i migliori valdostani della corsa in montagna. Xavier Chevrier, Massimo Farcoz, Julien Baudin, poi c’era il forte mezzofondista piemontese Stefano Guidotti (in allenamento a Pila per tutto il mese di Agosto) e molti interpreti delle gare regionali.
Alle 9.50 il via dal prato di Sant Orso col mitico pasticcere Alberto Norbiato in testa a fare il ritmo. Poi, prima dell’ingresso nel bosco che porta a Valnontey, è Marco Vitalini che prova ad aumentare l’andatura fino al primo ponte situato a metà vallata. Da quel punto si inizia a fare sul serio. Parte davanti Xavier (favorito di giornata) con Massimo ed io incollati. Sulla salita lunga di valnontey cerco di tenerli ed essendo carico di km dalle due settimane appena trascorse mi sento imballato e fatico. Appena scollinati credo di poter correre più facile nel lungo tratto più pianeggiante invece le gambe non girano. Al giro di boa mi stacco di alcuni metri da loro due cercando di tenere a tiro Max. Riesco a riprendere un po’ di fluidità al rientro, in cima a Cogne, prima della salita che porta a Lillaz. Provo a passare Massimo che si incolla a me.
In salita vado via bene ma a Silvenoire, dove inizia il lungo pianoro, non riesco a correre agile. Non essendo abituato ai cambi di ritmo sul piano appena dopo gli scollinamenti, arrivo con le gambe più dure di quelli abituarti alla corsa in montagna. Infatti lui mi recupera subito quei metri persi. Prima del giro di boa di Lillaz c’è un pezzo tecnico in discesa dove Max non molla. Poi, tornando indietro sulla ciclo/pedonale sterrata verso Cogne, riesco a far girare di nuovo le gambe e con due km sui 3’/km riesco a distanziarlo e poter rifiatare l’ultimo tratto misto in mezzo a Cogne. Arrivo sul traguardo in 48’00” con 41 secondi da Xavier (47’19”) e 44 secondi davanti a Farcoz 48’44”. Alla fine io e Xavier siamo rimasti sotto al vecchio record del tracciato che mi apparteneva da due anni (48’30”) e per poco anche Massimo non ci riesce, a dimostrazione dell’ottimo livello di questa edizione.
Dopo un bel pic nic ci siamo radunati in piazza a vedere la maratona olimpica e per le premiazioni. Grande la nostra Catherine che con la 25ª posizione assoluta e 2ª delle italiane con un tempo di 2h33′ chiude la sua fatica olimpica, raggiante per l’impresa di essere entrata nelle prime trenta.
Prima di rientrare a casa ho corso altri 10 km tranquilli a Cogne per concludere la seconda settimana di carico maratona (170 km settimanali).
I prossimi appuntamenti saranno a settembre con due gare da 10 km e, presumibilmente, una mezza maratona.
Ciao a tutti