Come al solito arrivo a scrivere una settimana dopa gara. Domenica 6 novembre si è tenuta la seconda edizione della mezza maratona tra pietra e acciaio. Pietra per il passaggio nel centro storico della città e acciaio per il transito all’interno della fabbrica siderurgica Cogne Acciai Speciali, tra l’altro main sponsor della gara. Manifestazione nata lo scorso anno e che si sta cercando di far crescere sempre di più grazie all’impegno di tante persone e molti sponsor che credono in questo progetto.
Nonostante la fatica della maratona di Francoforte corsa sette giorni prima ho voluto prendere il via alla mezza nella mia città sia per gli organizzatori sia in memoria degli amici scomparsi nell’ultimo periodo. James Thomas Lokomwa, fidanzato di Chiara Raso il quale doveva tornare dal Kenya per fermarsi in Valle, col quale ci eravamo allenati lo scorso anno e che è deceduto dopo un incidente stradale; Ciccio il custode del Palaindoor, deceduto nello stesso periodo di Thomas, e Joël Déanoz, podista anche lui e deceduto in un incidente sul Monte Cervino.
Giorgio Rondelli ha mandato anche 6 atleti da Milano a correre la nuova distanza di contorno, la 10 km competitiva, i quali sono venuti a dormire a casa mia. Sabato, dopo aver aspettato Jacopo Caracci, Omar Guerniche e Federico Ferrara, siamo andati a ritirare i pettorali alla Cittadella (centro della manifestazione) ed andati a casa mia per la cena. Verso le 20 sono arrivati gli altri, Elisa Cova, Zo Zahir, Edoardo Melloni ed Andrea Ghia. Domenica mattina alle 10 la partenza della mezza e della 10 km tutti insieme da via Torino, tra il liceo Regina Maria Adelaide e lo stadio Puchoz. Primi 7 km in gruppo intorno alla città. Al passaggio del km 5 il marocchino Youssef Sbaai (vincitore della maratona di Torino il 2 ottobre con 2h13′ e della maratona di Losanna il 30 ottobre in 2h17′) decide che il ritmo deve aumentare e fa un cambio di ritmo incredibile portandosi dietro i due keniani della 10 km. Io continuo sul mio ritmo, già abbastanza sostenuto, con l’altro marocchino Tariq Bamaarouf, il keniano Jean Baptiste Simukeka, Omar Guerniche e Francesco Carrera. Alla rotonda del Testolin Omar e Francesco svoltano verso corso lancieri per chiudere poi la 10 km. Simukeka aumenta per chiudere su Sbaai ed io rimango con Tariq. Al nono km entriamo nella fabbrica Cogne e transitiamo al km 10 in 31’15”. Proiezione da 66′ quindi vicino al personale, ma sono un po’ impiccato.
Verso Pollein la strada scende leggermente ma non cerco di forzare troppo visto che poi salirà di nuovo verso la città. Intanto prendo un po’ di margine su Tariq e transito al km 15 in 47’00” e siamo ancora in proiezione 66′ ma ora inizia il tratto più duro. Mi si indurisce il bicipite femorale, credo per la stanchezza della maratona, così cerco di non forzare. All’uscita dalla ciclabile mancano 3 km.
Il nuovo percorso, sulla strada sotto la cidac, devia verso corso lancieri e poi sale verso via lys per portare gli atleti verso Via Chambery e piazza della Lupa. Vedo Angelo Mazza (ex atleta e uno dei fratelli del negozio JoeSport di Aosta) con Roberta Brunet (medaglia di bronzo alle olimpiadi di Atlanta ’96 sul 5000 e argento ai mondiali dell’anno successivo ad Atene sempre sui 5000, che abita a Gressan a 500 metri circa da casa mia) e mi fa un grande piacere vederli sul percorso ad incitare i partecipanti.
Entro nella via centrale dalla piazza della lupa (dove un tempo vi era la porta Decumana ad Ovest della città che permetteva l’uscita verso il vallico del Piccolo San Bernardo) con ultimo km su pavé un po’ fastidioso, ma ormai è finita. Si transita in croce di città (incrocio tra le due vie principali – Decumanus Maximus e Cardo Maximus – dove un tempo portavano una verso il passo del Gran San Bernardo a Nord e l’altra verso il Piccolo San Bernardo ad Ovest). Transitiamo nella piazza centrale, la piazza Chanoux (in onore di Émile Chanoux, martire della Resistenza valdostana trucidato dai nazifascisti nel ’44). Si transita sotto la Porta Pretoria (Porta Orientale di Aosta Romana) e si continua verso l’arco d’Augusto (Costruito nel 25 a.C. in occasione della vittoria dei Romani sui Salassi).
All’uscita della via non mi aspettavo di vedere tutta quella gente ad incitare me e tutti i concorrenti. Non me lo aspettavo lo scorso anno perché era la prima edizione e non sapevo se la mezza avrebbe portato la gente in strada a tifare, e non me lo aspettavo quest’anno per le condizioni climatiche che subito portavano pioggia ma che poi hanno cambiato portando il sole su Aosta. Arrivare per il secondo anno sul podio con il livello che c’era fa molto piacere. Dopo le premiazioni abbiamo fatto una bella mangiata a casa mia con i ragazzi di Milano. Dopo aver fatto un giretto nei magazzini e guardato la Maratona di New York in TV, loro sono rientrati a casa. Il gruppo Rondelli ha piazzato 3 podi su quattro con la vittoria di Elisa e terzo posto di Zo nella 10 km femminile e maschile e col mio terzo posto nella mezza.
Per quest’anno credo di aver finito con le gare. Inizierò con la preparazione invernale per poi correre alcuni cross da gennaio ma tutti in preparazione per gare su strada.
Buon fine di stagione a chi ha ancora da gareggiare.
Ciao amici.