28^ Turin Marathon – Che sofferenza


imageLa seconda maratona, quella che tutti aspettano per vedere se la prima avevi avuto solo fortuna o se, in realtà, sei proprio un maratoneta.

È stata una lunga e sofferta preparazione per il più importante appuntamento di fine stagione. Già a partire da settembre, come vi avevo raccontato, avevo avuto alcuni problemi fisici che mi hanno compromesso, in qualche modo, molte tappe fondamentali di avvicinamento a questa gara. Inizialmente un fastidio ad un polpaccio risolto in pochi giorni e, successivamente, il fastidio all’anca che mi sono portato fino al giorno della maratona. Fortunatamente l’osteopata Loreno Turatti è riuscito a salvarmi con fasciature, consentendomi di caricare senza rischiare di procurarmi danni gravi. Il problema insorgeva, però, ad ogni allenamento su ritmi veloci. Proprio quegli allenamenti che mi sono mancati durante la gara.
Poi, a tre giorni dalla maratona, la scomparsa di mio nonno materno che mi ha anche fatto pensare di non partecipare alla manifestazione. Ma lui, come mio grande tifoso, aspettava questa gara e avrebbe voluto vederla.
Così, sabato 15 novembre, dopo i funerali, sono partito verso Torino. Insieme al mio compagno di squadra Dario Rognoni ci rechiamo subito nell’hotel riservato ai Top Runners dove avevamo la camera prenotata. Le condizioni meteorologiche sono pessime. La pioggia forte ci preoccupa un po’ ma le previsioni prevedono per il giorno dopo tempo discreto e temperature buone.
Ore 18 andiamo alla conferenza e, dopo una presentazione della manifestazione, vengono consegnati agli atleti i propri pettorali. Mi fa un po’ strano, ma sicuramente molto piacere, non ritirare il mio numero, come ad ogni gara, facendo la coda lunghissima allo stand.
Verso le ore 19 ritiriamo le borracce personali che il giorno dopo troveremo sui tavolini dei rifornimenti ogni 5km. Dopo aver preparato la miscela di Maltodestrine e incollato i gel sulle bottiglie da porre al quindicesimo e trentesimo km, andiamo a cenare.
Finito di mangiare portiamo le nostre borracce nell’ingresso dell’hotel per permettere agli organizzatori, il giorno successivo, di disporle sul percorso di gara.
Ore 22 si va a nanna.
Ore 6 suona la sveglia. Ormai ci siamo. Io e Dario andiamo a fare colazione (ovviamente io col mio yogurt di soya e cereali di farro portati da casa) e alle ore 8 il pulman dell’esercito riservato per noi ci porta alla partenza della gara.
Dopo un breve riscaldamento veniamo portati da Piazza Castello a Piazza San Carlo, da dove partirà la maratona. La gente inizia ad aumentare, insieme alla tensione. Arrivato sotto il cavallo della Piazza incontro altri valdostani, Michele Saba (il quale a tre giorni dalla manifestazione accusa dei fastidi tendinei), Marco Betassa (che dopo aver corso la maratona di Berlino con problemi fisici decide di partire anche a quella di Torino), e la coppia Catherine Bertone e il marito Gabriele Beltrami (i quali andranno alla ricerca di un grande risultato).
Ore 9.30, dopo l’inno italiano, si parte. Partenza subito abbastanza forte con un passaggio da 3’05” al primo km. Via Po e passaggio sul ponte davanti alla Chiesa Grande Madre di Dio che immette su Corso Moncalieri. Da qui inizio ad assestarmi su un ritmo di 3’20″/3’23” al km insieme a Dario ed il russo Yury Vinogradov, ma la strada sale leggermente e sento subito che le condizioni non sono quelle che mi aspettavo. Al primo rifornimento dei 10 km sono concentrato al massimo e vedo troppo tardi il tavolino. Riesco comunque a prendere una bottiglia di acqua. Al km 15, al rifornimento importante, non trovo la mia borraccia e anche qui sono costretto a prendere acqua. Fortunatamente mi ero inserito un gel nel taschino dei pantaloncini, cucito da mia mamma nei giorni precedenti. Al km 17 mi trovo l’asfalto scivoloso che limita un po’ la spinta. Fortunatamente dura solo per 2/3 km fino al passaggio nei pressi di Stupinigi. Da qui la strada sembra più asciutta e scorrevole ma al passaggio a metà gara leggo subito un tempo di due minuti superiore a quello che io e Dario ci eravamo prefissati. Un crono di 1h11’02” che ci demoralizza un po’. L’azione continua regolare ed al trentesimo, dopo aver preso l’ultimo gel, ci troviamo solo io e il russo. Infatti Rognoni inizia a perdere alcuni metri da noi. Verso il km 33 mi sento discretamente bene e riesco a portare il ritmo intorno a 3’15″/3’17”. Al km 35 Vinogradov si stacca e rimango da solo. Ma due km dopo mi ritorna il problema che si era manifestato anche alla maratona di Milano, la fitta al fegato. Non riesco ancora a capire se sia causata dall’idratazione in gara o ad un problema personale ma mi limita molto. Così gli ultimi 4/5 km devo calare il ritmo drasticamente per poter arrivare alla fine. È un peccato perché le gambe giravano ancora bene e probabilmente avrei anche potuto concludere con un tempo di 40/50 secondi migliore. Nell’ultimo km è stata la gente a trasportarmi. Un tifo continuo su tutta la via che porta in piazza San Carlo e ancora fino al traguardo di piazza Castello. Veramente emozionante. Alla fine sono 8° assoluto e 2° degli italiani col tempo di 2h22’49”. Tempo non come speravo ma comunque da non buttare via.
Al traguardo mi ha fatto molto piacere trovare i colleghi di lavoro Ivo Saluard, Davide Da Col con la sua moglie e i tre figli, scesi a Torino per farmi il tifo. Anche i miei genitori sono arrivati la mattina per tifarmi, nonostante lo scarso entusiasmo dovuto alla morte di Nonno Mario, avvenuta a tre giorni dalla gara. Insieme a loro Zia Maura, Zio Luigi, cugino Ivo con Elena e Valentina.
Dopo le premiazioni, insieme ad altri tre atleti, ci siamo recati al pulman per rientrare in albergo, ma non abbiamo più trovato nessuno. Così, dopo varie telefonate da parte degli organizzatori siamo riusciti a trovare un passaggio. Rientrati in hotel erano ormai le 15.30 così, dopo aver preso le sacche, abbiamo potuto finalmente tornare a casa e, soprattutto, andare a mangiare qualcosa.
Questo piazzamento lo dedico al nonno che da lassù mi ha aiutato e si è visto la gara in diretta.
Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e l’appuntamento è per il prossimo anno. Speriamo sia un 2015 ricco di soddisfazioni.
Ad inizio anno vi darò informazioni sulla società con la quale correrò nella nuova stagione ed altre notizie su di me…..

Classifica Turin Marathon

image

Senza categoria

Informazioni su René Cunéaz

Nato ad Aosta il 14/02/1988 ho iniziato a praticare lo sport con lo sci di fondo all'età di 4 anni. A 14 sono entrato nel comitato regionale ASIVA cercando di svolgere al meglio studio e sport. A 18 anni ho conquistato 2 medaglie di Bronzo ai campionati Italiani Junior nella 10 km a Tecnica Classica e nella Double Pursuit 7.5 km a Tecnica Classica + 7.5 km a Tecnica Libera alle spalle di Dietmar Noeckler e Fabrizio Clementi e davanti a Mattia Pellegrin i quali hanno poi esordito in coppa del mondo. In me nessuno ha creduto e non sono stato preso in considerazione da un centro sportivo. Ho chiuso la mia carriera da fondista col terzo posto alla gran fondo Marcia Gran Paradiso di 45 km a Cogne e ho conseguito il diploma da maestro di sci nordico. Da quel giorno mi sono dedicato, lavorando, all'atletica leggera. I risultati sono migliorati ogni anno su distanze sempre più lunghe fino all'esordio in maratona nel 2014. Questo blog nasce per tenere informati tutti gli amici e appassionati dei miei risultati sportivi. Primati personali: _ 800 - 1'59''32 - Torino 2009 _ 1500 - 3'53''72 - Milano 2012 _ Miglio - 4'29"66 - Aosta 2015 _ 2000 - 5'33''68 - Milano 2013 _ 3000 - 8'16''76 - Milano 2020 _ 3000 siepi - 9'31''07 - Torino 2013 _ 5000 - 14'14''87 - Losanna 2020 _ 10000 - 29'48''94 - Milano 2021 _ 10 km Strada - 29'50" - Canelli 2019 _ Maratonina - 64'55'' - Trino 2020 _ Maratona - 2h12'48'' - Siviglia 2022

Precedente 12* Trofeo Montestella Memorial Cristina Lena 10km Successivo Sulla copertina di "AVIS in Valle d'Aosta"